Officina Prometeo
di e con Francesco Picciotti
marionette di Francesco Picciotti
scenografia Miriam Di Domenico e Francesco Picciotti
con l’aiuto di Flavia Valoppi e Francesca Villa
produzione Divisoperzero/Florian Metateatro
Spettacolo vincitore di In-Box verde 2025;
selezionato per Contemporaneo Futuro 2023, Gelatine 2023, Arrivano dal Mare 2024;
segnalato da Teatro e Critica tra gli spettacoli da vedere nel 2024
Questa è la storia di come furono inventati tutti gli animali, compresa quella strana bestia senza cornaozanne capacedicrearecosemirabolanti come enormi città pullulanti di vita e monumenti da lasciare a bocca aperta: gli umani.
Il mito di Prometeo parla della natura stessa dell’essere umano, di cosa lo rende quello che è: un animale unico nel suo genere, capace di ragionamenti profondi, contorti, come quello che lo porta a chiedersi: “chi sono?”
Parla del rapporto complicato con la tecnica, che dona all’uomo un potere innito ma, al tempo stesso, lo rende dipendente dalle sue stesse invenzioni. Ironizza su divinità piuttosto insicure , che hanno bisogno dei mortali più di quanto i mortali abbiano bisogno di loro.
Sulla scena un burattinaio-narratore-artigiano dà voce a tutti i protagonisti del racconto: dalla luminosa Afrodite, al temibile Ares, all’ operoso Efesto, fino al più grande di tutti, Zeus, che incarica suo cugino Prometeo di popolare la terra, i cieli e i mari con esseri di tutti i generi. Prometeo usa tutto il suo ingegno e la sua inventiva per “assemblare” una grande varietà di creature terminando la sua opera realizzando l’essere umano. Ma Zeus, infastidito dall’ intraprendenza di quello strano bipede, decide di metterlo in riga. Prometeo, farà tutto quello che è in suo potere per proteggere i propri “figli”.
Le marionette e gli oggetti di scena sono creati combinando oggetti di uso comune: caffettiere e mestoli, abat-jour e pezzi di legno che rappresentano le divinità, l’umanità e le altre bestie create da Prometeo per popolare il mondo. Gli occhi del pubblico devono, a loro volta, compiere un atto di creazione, trasformando un ammasso di pezzi accostati tra di loro in volti e corpi, esercitandosi a guardare gli oggetti quotidiani con rinnovata meraviglia. Anche la scenografia è costruita assemblando più parti che hanno funzioni diverse e che dialogano tra loro mantenendo ognuna una propria autonomia, è uno spazio da abitare, un marchingegno da manovrare , uno strumento da suonare.
Lo spettacolo conclude una trilogia destinata ad un pubblico di tutte le età, dedicata alla mitologia classica: Plutone e Proserpina e Le mani di Efesto sono gli altri due titoli. In questi spettacoli si esplorano diverse tecniche di teatro di gura (burattini, marionette da tavolo, burattini a bastone, oggetti, pupazzi) e si utilizza il mito per rappresentare le caratteristiche più profonde dell’essere umano. I miti parlano di morte e rinascita, di amore e di disillusione, di successi pieni di infelicità e di dolci tristezze; raccontare queste storie ai bambini e alle famiglie signica metterli in contatto con una visione antica ma ancora calzante dell’esperienza umana. Un sapere pre-scientico ma ancora utile.
teatro d’oggetti
dai 5 anni












