a cura di Emanuela D’Agostino e Zulima Memba
Laboratori di teatro per bambinə e ragazzə, dai 4 ai 18 anni
• Riscaldamento fisico e vocale • Giochi di fiducia e sintonia • Mimica • Improvvisazione • Drammatizzazione
I laboratori sono suddivisi in base alle fasce d’età:
gruppo Materna > dai 4 ai 6 anni
gruppo Elementari > dai 7 agli 11 anni
gruppo Medie > dai 12 ai 14 anni
gruppo Master > ai 15 ai 18 anni
a cura di Umberto Marchesani
Laboratorio di teatro per giovani e adultə
• Recitazione • Dizione • Lettura espressiva • Studio del personaggio • Narrazione • Improvvisazione • Dinamica del movimento
“Delirio a due” nasce come “denuncia” della chiusura di due persone (simboliche) di fronte a quanto succede attorno a loro, perse come sono dietro le più grette questioni private nelle quali gli accadimenti esterni intervengono unicamente come elementi di disturbo.
In questa rielaborazione del testo di Eugene Jonesco il regista Umberto Marchesani tenta un procedimento ispirato dal film di Luis Bunuel “Quell’oscuro oggetto del desiderio”, dove l’unicità del film è data dal fatto che due attrici, diverse non solo nel fisico ma anche nel temperamento, si alternano nel ruolo di “CONCHITA”, si avvicendano senza un criterio preciso, dando spessore e mistero al personaggio.
Nella messa in scena di “Delirio a due” non troveremo quindi solo una coppia, ma “LA COPPIA”, che suo malgrado rivela le stesse problematiche: che sia una coppia etero o gay, quindi nel gioco uomo donna, donna donna, uomo uomo, il “Delirio”può essere sempre lo stesso.
Si può rimanere sordi e ciechi, continuare a discutere del niente mentre la società e il mondo, fuori dalle quattro mura, vanno in malora.
La pièce mette in scena una disintegrazione psicologica, intellettuale e morale dell’essere umano, una inconsistenza, un meccanismo destinato a girare a vuoto. Qualcosa di tremendamente contemporaneo!!
Umberto Marchesani
L’incontro di Ionesco con il teatro fu casuale e inaspettato:
«Comprai un manuale di conversazione dal francese all’inglese, per principianti. Mi misi al lavoro e coscientemente copiai, per impararle a memoria, le frasi prese dal mio manuale. Rileggendole con attenzione, imparai dunque, non l’inglese, ma delle verità sorprendenti: che ci sono sette giorni nella settimana, ad esempio, cosa che già sapevo; oppure che il pavimento sta in basso, il soffitto in alto. […] Per mia enorme meraviglia, la Sig.ra Smith faceva sapere a suo marito che essi avevano numerosi figli, che abitavano nei dintorni di Londra, che il loro cognome era Smith, che il Sig. Smith era un impiegato […]. Mi dicevo che il Sig. Smith doveva essere un po’ al corrente di tutto ciò; ma, non si sa mai, ci sono persone così distratte…».
Ionesco fu colpito in modo tale da queste osservazioni che decise di comunicare ai suoi contemporanei le verità essenziali appena scoperte: scrisse La cantatrice calva, un’opera teatrale forse didattica. Queste verità essenziali diventano però folli, l’appellativo stesso che aveva dato alla sua opera “anti-pièce” (anti-opera), suonava come una sfida e una provocazione. Una nuova drammaturgia prendeva forma: fondata sulla difficoltà della comunicazione, essa stupì il pubblico dell’epoca per l’etereità della trama anche se all’inizio non ebbe molto successo.
Nel 1962 presenta “Delirio a due”, una tra le più importanti opere di Ionesco, ormai esponente di spicco del Teatro dell’Assurdo. In esso emergono i tratti essenziali del “teatro” dell’autore franco rumeno: distacco dei protagonisti dalla realtà, disarticolazione del linguaggio e insensatezza del quotidiano.
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liberamente tratto da Eugène Ionesco | drammaturgia Umberto Marchesani | luci Fabrizio Pronio | scelta suoni Globster | con Giorgia Del Vecchio, Maria Rosaria Di Lorenzo, Anisia Dolente, Andrea Giordano, Rocco Leone, Francesca Michelucci, Federico Misticoni, Lorenzo Pacelli, Alessandra Paciaffi, Erik Rossi, Alessandro Sabatini, Fabio Tieri, Silvia Tieri | si ringraziano Maresa Guerra e Renato Barattucci
a cura di Alessandro Vellaccio
Nel corso di magia si lavora sullo sviluppo della creatività, della fantasia e a superare le proprie timidezze. Si coltiverà il senso di stupore e meraviglia facendone una dote propria in quanto creatori della meraviglia stessa. Alla fine del corso ogni allievə avrà sviluppato abilità con l’uso del mazzo di carte e della prestidigitazione e avrà appreso le tecniche e i trucchi del mestiere. Lə giovane magə avrà quindi un proprio ampio repertorio magico da poter esibire a chiunque voglia!
a cura di Alessio Tessitore
Corso di dizione e uso della voce
Scopo del corso è prendere coscienza della propria voce e delle proprie caratteristiche fonetiche per migliorare la dizione e il controllo della parola detta. Attraverso il ri-ascolto collettivo, ci abitueremo a riconoscere le inflessioni e le cadenze per poi riuscire a correggerle. L’obiettivo finale è apprendere le regole base della dizione ed essere in grado di leggere una pagina di testo o tenere un discorso in pubblico, con buona pulizia e intellegibilità. Insomma: Chiare e fresche e dolci parole!
Ogni incontro del laboratorio sarà articolato in:
A) Respirazione ed emissione sonora
B) Elasticità e articolazione
C) Ortoepia
D) Lettura intellegibile ad alta voce
E) Educazione all’ascolto con l’ausilio di registrazioni.
Alessio Tessitore
via Valle Roveto 39, Pescara – 65124 | tel: 085.4224087 o 392.0496655 | email: info@florianteatro.it