Paolo dei Lupi

Paolo dei Lupi

liberamente ispirato alla vita di Paolo Barrasso biologo e poeta

scritto e interpretato da Francesca Camilla D’Amico
regia Roberto Anglisani
scene William Santoleri
canzone originale Hannah Fredsgaard-Jones
produzione Bradamante Teatro e Florian Metateatro – Centro di Produzione Teatrale
con il patrocinio del Parco Nazionale della Majella

residenze Oikos – Residenza per artistə nei territori, Montagne Racconta, Residenza Multidisciplinare Terrarte

«Una vera e propria elegia del lupo attraverso l'amicizia tra un biologo e un bambino»
Mario Bianchi
Eolo - Rivista di Teatro Ragazzi

“Siamo uguali io e te… abbiamo lo stesso odore… parliamo la stessa lingua… siamo fratelli.”

In un tempo non molto lontano, nella natura selvaggia degli Appennini, di lupi ce n’erano rimasti pochi ed erano tanto affamati. Paolo, un giovane biologo, viene mandato tra quelle montagne per studiarli, lo attendono notti all’addiaccio, sveglie all’ora dei gufi, attese e batticuori, ululati e sguardi selvatici. Dopo secoli di persecuzioni, i lupi hanno imparato l’arte del silenzio e per questo non è facile incontrarli.

In paese c’è Simone, un bambino cresciuto con le storie del nonno sul lupo cattivo. Ma da quando Simone incontra Paolo non smette di pensare ai lupi e vuole conoscere la verità su di loro. La verità è nel bosco, dove la natura compie i suoi riti, dove si incontrano gli sguardi di due lupi, Fratello e Lama Bianca, dove nascono i cuccioli, nella tana sotto il grande faggio.

Una minaccia si nasconde nel bosco, ha l’odore del tabacco, della caccia, di un mondo che impone il suo passo e nulla sa della natura selvaggia. Può l’Essere umano restituire alla Natura quello che le è stato sottratto? Possono Umani e Lupi convivere pacificamente?
Un sogno nasce allora tra le poesie di quel biologo, nell’ululato di un bambino, nel ritorno dei cervi, nei giovani lupi che si riprendono l’Appennino.

Lo spettacolo trae ispirazione dalla vita del biologo e poeta Paolo Barrasso che partecipò, negli anni ’70, al primo progetto per la salvaguardia del Lupo Appenninico in Italia: l’“Operazione San Francesco”, promossa dal WWF Italia, che scelse come base per i suoi studi il Parco Nazionale d’Abruzzo, prima, la Majella Occidentale, poi. Lo spettacolo intende sfatare miti e false convinzioni costruite sulla figura del Lupo, per favorire la conoscenza di uno degli animali simbolo delle nostre montagne e raccontare come l’essere umano possa intervenire in maniera costruttiva per proteggere la natura. In ultimo, è il racconto del sogno di un biologo di vedere finalmente quelle montagne protette dalla caccia e dalla speculazione edilizia: la nascita del Parco Nazionale della Majella e di come, grazie alla passione e alla ricerca, i sogni possano avverarsi per il bene della collettività e della natura stessa.

teatro di narrazione

tout public dagli 8 anni

via Valle Roveto 39, Pescara – 65124 | tel: 085.4224087 o 392.0496655 | email: info@florianteatro.it